Si potrebbe pensare di sì. Consideriamo questi pochi numeri:
- Ho passato 1.200 ore a scrivere “Feedback, il potere delle conversazioni” (DUNOD)
- un libro vale dai 20 ai 30€ incl. tasse, un autore pubblicato guadagna tra 8 e 9% del prezzo tasse escluse
- gli editori ritengono che un libro di gestione che raggiunga le 1.500 copie sia un grande successo
Il guadagno che ci si può aspettare con i suoi diritti d'autore è quindi di circa 2.000-3.000 euro.
Anche se superi le 10.000 copie – il che ti rende uno dei grandi autori dell'anno – vincerai poco più di 15.000€.
Nel mio caso, il guadagno orario sarebbe compreso tra 2 e 15€. Anche nel mio lavoro da studente guadagnavo di più 😁
Allora perché scrivere un libro se non è per i soldi?
Nel mio caso, ecco i 3 motivi principali:
- Volevo condividere i frutti di 20 anni di lavoro con chi poteva aiutare
- Ho voluto lasciare questa eredità ai miei figli
- Volevo continuare a sviluppare la mia attività di relatore
Il mio libro è uscito un mese fa, abbiamo già venduto più di 1.000 copie.
E soprattutto, abbiamo ricevuto in media 1 richiesta di conferenza o masterclass al giorno!
E il self-publishing me lo dirai? Nel breve termine, se disponi di una buona rete o di un buon canale di vendita, potrebbe essere un investimento migliore.
Ma non dimenticare che un editor ti porterà tre grandi vantaggi:
- fa un enorme lavoro di correzione di bozze (grazie Eglantine Assez!!!)
- ti supporta nel piano di marketing e distribuzione (grazie Laurence Bucher, Adeline Coffinier e tutto il team marketing e vendite!!!)
- ti dà consigli estremamente preziosi in tutte le fasi della creazione (grazie Delphine Levêque!!!)
E soprattutto sappi che nell'autopubblicazione ti sarà quasi impossibile avere un passaggio sui media nazionali, fondamentale per ottenere visibilità.
Quindi, dopo un mese, scrivere un libro e pubblicarlo è un buon investimento?
Avrete sicuramente capito la mia posizione…